In molte località italiane il 28 aprile è vissuto come una ulteriore opportunità per ricordare e supportare tutte le vittime dell’amianto attraverso la Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto.
“ Riconoscendo la grande sfida che i governi, i datori di lavoro, i lavoratori e l’intera società stanno affrontando a livello mondiale per combattere la pandemia di COVID-19, la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro si focalizzerà sulla gestione di focolai epidemici a carattere infettivologico all’interno degli ambienti di lavoro, con una particolare attenzione per la pandemia provocata dalla COVID-19.
La preoccupazione in alcune parti del mondo sta aumentando di pari passo col continuo incremento di malati affetti da infezione COVID-19, in altre parti in relazione alla effettiva capacità di garantire una costante diminuzione dei casi positivi. I governi, i datori di lavoro, i lavoratori e le loro organizzazioni affrontano quotidianamente enormi difficoltà nel tentativo di combattere la pandemia di COVID-19 e proteggere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Al di là della crisi evidente nell’immediato, le preoccupazioni sono legate anche ad una ripresa delle attività lavorative con la garanzia di una prosecuzione dei miglioramenti raggiunti nel contenere la trasmissione dell’agente infettivo.
La Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro si propone di incentivare un dialogo tra le tre parti a livello nazionale. ILO si sta avvalendo di questa Giornata per aumentare la consapevolezza della necessità di adottare pratiche sicure nei luoghi di lavoro e del ruolo fondamentale che in questo ricoprono i servizi di salute e sicurezza occupazionale (OSH). L’attenzione è posta anche a medio e lungo termine, inclusa la fase di ripresa e per la preparazione di quella futura, in particolare, integrando le misure all’interno di sistemi di gestione guidati dai OSH e di politiche nazionali e aziendali.
Dato il rischio infettivologico e il carico psicologico a cui sono sopposti gli operatori sanitari nella lotta contro la COVID-19 la World Health Organization ha messo a disposizione documenti tecnici specifici (di cui alcuni tradotti in italiano da UMdL) per il contenimento dell’infezione; lo stesso è stato fatto dal Ministero della Salute e dall’INAIL.
Secondo i dati raccolti dall’ANMIL in merito agli incidenti mortali sul lavoro in Italia, riportati dai mezzi di informazione, all’aprile del 2020 si sono verificati 85 incidenti mortali; secondo fonti INAIL in tutto il 2019 le denunce pervenute all’ente sono state di 1.089decessi (con una diminuzione di 44 vite umane andate perdute rispetto a tutto il 2018).
Il tema principale della Giornata resta quello di “ELIMINIAMO L’EPATITE” in accordo con quanto previsto dall’Obiettivo 3 al punto 3.3 (entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali neglette e combattere l’epatite, le malattie trasmesse attraverso l’acqua e altre malattie trasmissibili) degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per l’anno 2030 promossi dalle Nazioni Unite.
La Campagna per il 2018 si focalizza sulle milioni di persone che non sono consapevoli di essere infettate. Infatti, come viene enunciato sulla pagina ufficiale della World Hepatitis Day 2018,
” Su 325 milioni di persone nel Mondo che convivono con l’epatite virale, oltre 290 milioni (9 su 10!) sono affette da epatite B o epatite C senza saperlo. Finché non ci sarà una significativa estensione degli screening, delle diagnosi e dell’accesso alle cure, un numero maggiore di persone verrà infettata e si continueranno a perdere vite umane.
In occasione della Giornata mondiale per la lotta all’epatite virale, stiamo lanciando “Troviamo le milioni di persone che vengono perse”, la Campagna globale triennale di consapevolezza e sostegno allo scopo di abbattere le principali barriere alla diagnosi ponendo al centro della soluzione le organizzazioni della società civile e la comunità delle persone colpite dalla malattia Tutti quelli che contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo del 30% delle diagnosi entro il 2020. Scopri qualcosa in più sulla Campagna”.
Nel nostro Paese i pazienti con epatite cronica di tipo C che hanno avuto accesso ai trattamenti con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs)” sono stati 145.800 (fino al 23/07/2018) come si precisa nella apposita pagine della Agenzia Italiana del Farmaco.
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Nel Mondo, tra le oltre 300 milioni di persone colpite dall’epatite B e C, circa 1,5 milioni muore ogni anno e 1 persona su 3 è stata esposta ad entrambi i virus.(1) Globalmente i casi di epatite C cronica stimati sono 71 milioni. Circa 399.000 persone muoiono ogni anno per cirrosi e tumore epatico causato da HCV. I farmaci antivirali possono curare più del 95% delle persone con infezione da epatite C, ma l’accesso alla diagnosi e al trattamento è basso.(2)
Si stima che siano 257 milioni le persone che nel Mondo convivono con una infezione da HBV (sono, cioè, positivi all’antigene di superficie del virus B). Nel 2015 i decessi da epatite B, soprattutto per cirrosi e tumore epatico, sono stati 887.000. Esiste, da diverso tempo, un vaccino sicuro ed efficace per prevenire la malattia.(3)
L’epatite B e C colpisce milioni di persone in Europa. Secondo dati recenti, l’impatto dell’HCV nella Regione Europea della WHO, pari a 15 milioni di persone infettate (il 2.0% degli adulti), è superiore sia a quello provocato dall’HIV che dalla tubercolosi.(1,4,5) L’epatite C causa in quest’area circa 86.000 morti l’anno con una incidenza di 8,7 casi ogni 100.000 abitanti.(1) Recentemente sono stati proposti interventi mirati alla “micro-eliminazione” della malattia su popolazioni a rischio specifiche e in ben determinati contesti ambientali.(6) Infatti, una lotta efficace alla patologia in gruppi a maggiore rischio soffre ancora di alcune carenze culturali (anche tra gli operatori sanitari), organizzative e strutturali. (7)
L’epatite B colpisce circa 13,3 milioni di persone in Europa (l’1,8% degli adulti), causa circa 36.000 morti ogni anno e l’incidenza complessiva è di 1,49 casi per 100.000 abitanti.(1)
L’Institute for Health Metrics and Evaluation ha realizzato recentemente un nuovo website con la raccolta dei dati di prevalenza e dei trends dell’epatite a livello globale e nazionali.(8) Dati relativi alla realtà italiana sono aggiornati ad oggi fino al 2016. (9)
Dati al 2017, in merito alla prevalenza stimata di casi di infezione da HCV (per il 40% di genotipo 1b) in Italia il numero è di 710.000 [il che conferma altri dati che indicano come il nostro Paese contribuisca al 1,1%(0,7-2,7) del totale dei casi mondiali], mentre la prevalenza stimata dei casi di infezione da HBV è di 331.890; una percentuale consistente delle persone infettate non è a conoscenza del proprio stato anche nel nostro Paese.(10,11)
Il motto di NOhep è: “UNISCITI A NOhep PER FAR SI’ CHE LA SCOMPARSA DELL’EPATITE VIRALE SIA IL NOSTRO PROSSIMO GRANDE SUCCESSO“.
Questo video è esplicativo della Campagna NOhep per il quale UMdL ha effettuato la traduzione dei sottotitoli nella lingua italiana
Inoltre, Updating medicina del lavoro ha recentemente partecipato con un contributo in forma di poster su queste tematiche e sulla esperienza operativa maturata al World Hepatitis Summit 2017 a San Paolo in Brasile. (12)
[6] Lazarus JV, Safreed-Harmon K, Thursz MR, et al. The micro-elimination approach to eliminating hepatitis C: strategic and operational considerations. Seminars in Liver Disease, July 2018.
Il tema di questa Giornata Mondiale della Salute, che cade in occasione del settantesimo anniversario dalla fondazione della WHO, è “Copertura Sanitaria universale (UHC): per ciascuno, ovunque”.
Copertura sanitaria universale (UHC) consiste nel far sì che tutte le persone possano accedere a servizi sanitari di qualità dove e quando sia necessario senza subire gravi disagi economici.
Nessuno dovrebbe essere costretto a scegliere tra una buona salute e le altre necessità della vita.
La Copetura sanitaria universale è fondamentale per la salute e il benessere delle persone e delle nazioni.
Una Copertura sanitaria universale è realizzabile. Alcuni paesi hanno fatto dei notevoli progressi. La loro sfida è garantire la copertura in modo tale da soddisfare le aspettative della popolazione.
Tutti i paesi dovrebbero affrontare la UHC in modi diversi: non esiste un approccio unico valido per tutti ma ciascun paese può far qualcosa per far progredire la Copertura sanitaria universale.
Rendere i servizi sanitari davvero universali richiede un cambiamento passando dalla progettazione dei sistemi sanitari attorno alle malattie e alle istituzioni a dei servizi sanitari concepiti attorno alle persone e per le persone.
Ciascuno può svolgere un ruolo importante lungo il percorso che porterà alla UHC partecipando alla discussione per la Copertura sanitaria universale.
Troppe persone al giorno d’oggi sono escluse da una copertura sanitaria
“Universale” nell’ambito della UHC significa “per tutti”, senza discriminazioni, senza abbandonare nessuno. Ciascuno in ogni luogo ha il diritto di usufruire dei servizi sanitari necessari senza per questo impoverirsi economicamente.
Di seguito sono presentate alcune informazioni e cifre sullo stato della Copertura sanitaria universale al giorno d’oggi:
Attualmente almeno la metà della popolazione mondiale non è in grado di ottenere servizi sanitari essenziali.
Quasi 100 milioni di persone sono spinte verso l’estrema povertà, costrette a sopravvivere con 1,90 dollari al giorno o meno, poichè sono costrette a pagare di tasca propria per i servizi sanitari.
Oltre 800 milioni di persone (ossia, quasi il 12% della popolazione globale) spende almeno il 10% del proprio bilancio familiare in spese sanitarie per se stessi, per un figlio malato o per un altro membro della famiglia. Queste persone sostengono le cosiddette “spese catastrofiche”.
Sostenere ingenti spese per la salute è un problema mondiale. Nei paesi più ricchi in Europa, Sud America e parte dell’Asia, che hanno raggiunto livelli elevati di accesso ai servizi sanitari, c’è un numero crescente di persone che stanno spendendo almeno il 10% del proprio bilancio domestico per spese sanitarie.
Cos’è UHC
Copertura sanitaria universale significa che che tutte le persone e le comunità ricevano i servizi sanitari necessari senza subire gravi disagi economici.
UHC rende possibile a ciascuno l’accesso ai servizi che affrontano le principali cause di malattie e di morte e garantisce che la qualità di tali servizi sia sufficiente a migliorare la salute delle persone che ricevono assistenza.
Cosa non è UHC
UHC non significa copertura gratuita per tutti gli interventi sanitari possibili, a tutti i costi, dato che per nessun paese sarebbe sostenibile fornire tutti i servizi gratuitamente.
UHC non consiste solo nell’assicurare solo i servizi sanitari essenziali, ma anche garantire una progressiva espansione della copertura dei servizi sanitari e di una salvaguardia economica quanto più le risorse diventino disponibili.
UHC non si occupa solo dei trattamenti medici per gli individui, ma comprende anche servizi per l’intera popolazione quali le campagne di salute pubblica – come aggiungere fluoruro alle acque o controllare i luoghi di riproduzione delle zanzare che trasmettono virus patogeni.
UHC non promuove solo l’assistenza sanitaria e il finanziamento del sistema sanitario di ciascun paese ma si occupa di tutti i componenti del suo sistema sanitario: fornitori di sistemi e di assistenza sanitaria che effettuano prestazioni direttamente alle persone, strutture sanitarie e reti di comunicazione, sistemi informativi, tecnologie sanitarie, meccanismi di controllo della qualità, autorità governative e legislative.
I leaders mondiali sono chiamati dalla WHO a realizzare quanto sostenuto nella agenda dei Sustainable Development Goals (SDGs) garantendo la salute per tutte le persone. Per tale ragione le parole chiave di questa Campagna sono ISPIRARE, MOTIVARE e GUIDARE.
Dati sulla UHC in Italia mostrano: un valore ≥ 80 di copertura dei servizi essenziali per la salute (in una scala che va da 1 a 100); il 93% di bambini di un anno di età che hanno ricevuto le 3 dosi di vaccino per difterite-tetano-pertosse; il 79% delle persone affette da tubercolosi che sono state trattate con successo. Questi ed ulteriori informazioni sono disponibili sul database della WHO alla pagine Universal Health Coverage in Italy.