UmdL partecipa alla Giornata mondiale per la la salute e sicurezza sul lavoro, sostenuta anche dalla International Labour Organization (ILO).
Il 28 Aprile in tutto il mondo viene promossa la prevenzione delle malattie e degli incidenti sui luoghi di lavoro ed, in molti Paesi, è anche la data del Giorno della memoria per i morti e feriti sui luoghi di lavoro.
In tutto il mondo sono programmati numerosi eventi per promuovere questa importante iniziativa (in Italia, in particolare, sono numerose le attività legate al ricordo delle vittime dell’amianto).
Come ogni anno questa è un’ottima opportunità, per effetto della maggiore visibilità, per diffondere, sensibilizzare e rendere partecipi tutti sull’importanza della cultura della prevenzione.
Quest’anno il tema della Giornata è sulla sicurezza dei prodotti chimici nei luoghi di lavoro.
Ecco alcuni aspetti affrontati dal Report, elaborato quest’anno per l’evento, sulla Salute e sicurezza nell’utilizzo dei prodotti chimici sul lavoro.
Che cos’è un prodotto chimico?
- I prodotti chimici pericolosi sono classificati secondo il grado e il tipo di pericolo fisico e per la salute che possiedono. Le proprietà pericolose dei miscugli formati da due o più prodotti chimici sono determinate attraverso la valutazione dei pericoli propri di ciascuno dei prodotti chimici che fanno parte di tali miscugli.
Le sostanze chimiche, siano esse singole o miscugli chimici, al di la delle indubbie ed indispensabili proprietà positive per gli esseri umani, dunque, possono presentare dei rischi e pericoli legati alla loro produzione, utilizzo, trasporto, stoccaggio e smaltimento. Molti prodotti sono diffusi sia nelle attività lavorative che nella quotidianità di ciascuno. Gli effetti nocivi sono legati oltre alle caratteristiche intrinseche della sostanza anche alla quantità e ed al tempo di esposizione (tossicità acuta a cronica) .
Alcuni esempi di gruppi di sostanze chimiche maggiormente usate:
I Pesticidi possono determinare effetti tossici tra i lavoratori addetti alla produzione, per coloro che li utilizzano (sia in ambito lavorativo che domestico) e per coloro che vengono esposti ai residui ecologici (possibilmente nocivi per l’ambiente e per i consumatori dei prodotti alimentari).
Le sostanze ad uso terapeutico (tra cui i Farmaci) possono presentare effetti tossici tra i lavoratori che le producono, che li utilizzano e possono presentare anche una pericolosità ambientale.
Le sostanze usate per la pulizia che possono avere effetti negativi tra coloro che li producono, che li utilizzano quotidianamente (sia in ambito lavorativo che domestico) e per l’ambiente.
Le sostanze prodotte tramite nanotecnologia industriale i cui effetti sull’organismo e nell’ambiente sono ancora da approfondire adeguatamente.
Molte sostanze, dunque, in aggiunta od in alternativa ai pericoli per la salute (quali ad esempio la tossicità, la cancerogenicità, la sensibilizzazione) possono presentare dei pericoli fisici (quali l’infiammabilità ed il pericolo d’esplosione), e possono essere nocivi per l’ambiente (pericolo di contaminazione e di tossicità ambientale).
Gli effetti sull’ambiente delle sostanze possono essere contenuti attraverso un”abbattimento delle emissioni, lo smaltimento e la gestione dei rifiuti che rappresentano pertanto un aspetto critico così come la prevenzione degli incidenti industriali.
Tali gravi incidenti non sono mancati in passato. Circa 30 anni fa, nella notte del 3 dicembre del 1984, a Bophal, in India, vennero rilasciate da un impianto 40 tonnellate di gas isocianato di metile per effetto di una reazione involontaria. L’incidente ha causato complessivamente la morte di circa 25.000 persone. La tragedia era legata alla mancata attuazione di adeguate azioni preventive e di sicurezza.
Dati ottenuti da un articolo realizzato da autori membri della WHO (Knowns and unknowns on burden of disease due to chemicals: a systematic review) hanno rivelato che, in generale, a causa dell’esposizione ad agenti chimici, nel 2004 si erano verificati globalmente circa 4,9 milioni di morti (8,3 % del totale), si sono avuti 86 milioni di anni vita vissuti al netto della disabilità (DALYs) (5,7 % del totale), oltre ad elevatissimi costi economici. Molto probabilmente comunque tali dati sottostimano la reale portata degli effetti.
Vari organismi nazionali ed internazionali elaborano e revisionano annualmente i valori limite di esposizione lavorativa alle sostanze chimiche (OEL). Tra i principali ci sono l’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH) ed il tedesco Institut für Arbeitsschutz der Deutschen Gesetzlichen Unfallversicherung (IFA) che ha raccolto moltissimi valori in una banca dati detta GESTIS.
La Convenzione dell’ILO sulla sicurezza nell’utilizzo dei prodotti chimici sul lavoro del 1990 (n. 170) pianificò la nascita di Sistema Mondiale Armonizzato di Classificazione ed Etichettatura delle Sostanze Chimiche (GHS), sotto il controllo attivo delle Nazioni Unite (UN), allo scopo di uniformare globalmente la classificazione dei pericoli per la salute, fisici ed ambientali, le avvertenze e le indicazioni di pericolo, i relativi pittogrammi. Il GHS prevede la formazione per ciascuna sostanza (pura o miscela che sia) di una Scheda relativa ai Dati di Sicurezza in 16 punti (SDSs) e la formazione di una Scheda Internazionali di Sicurezza delle Sostanze Chimiche (ICSC) articolata in 12 punti da distribuire in 16 lingue diverse (attualmente ne sono disponibili 1600). Ciascun produttore o fornitore è responsabile della generazione e distribuzione delle informazioni richieste.
Affinché tali propositi vengano rispettati e ci sia una chiara diffusione internazionale la Conferenza Internazionale sulla Gestione dei Prodotti Chimici (ICCM), il 6 febbraio 2006, ha elaborato un piano definito Approccio Strategico alla Gestione Internazionale dei Prodotti Chimici (SAICM). L’Unione Europea, inoltre, al fine di ottimizzare ed incrementare la propria politica sugli agenti chimici ha adottato un regolamento che segue il prodotto nel suo “ciclo vitale” completo e viene detto Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione delle Sostanze Chimiche (REACH).
Alla luce di quanto detto, sembra chiaro che la difesa della Salute e la Sicurezza sul Lavoro (OSH) nella gestione delle sostanze chimiche prevede un contributo collettivo ed integrato basato sul coinvolgimento e la collaborazione continua tra tutti gli interpreti e le figure coinvolte in tutti i suoi aspetti sia a livello locale che a livello globale.
Tale approcci appaiono quanto mai necessari dato che il ritmo in cui vengono generate le nuove sostanze è incrementato in maniera esponenziale negli ultimissimi anni per effetto dell’evoluzione delle tecnologia dei materiali applicata a livello industriale (attualmente sono circa 80 milioni le sostanze registrate ed identificate con un numero specifico presso il Chemical Abstracts Service (CAS)).
Al termine del post vi sono le immagini con i relativi link al poster ed al report sulla Giornata mondiale per la sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro 2014.
In Italia, fino al 24 Aprile 2014, secondo il sito dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL), le morti bianche riportate dalla stampa sono state 122 (qui è presente il collegamento la pagina ufficiale “Caduti e incidenti sul lavoro” in continuo aggiornamento).
Speriamo che il ricordo del sacrificio di tutti coloro che hanno sofferto ingiustamente per causa del lavoro possa incrementare sempre più lo sforzo globale e la collaborazione tra governi, lavoratori e datori di lavoro verso tutti gli aspetti della Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro…questo è decisamente il modo migliore per celebrare con serenità il venturo 1° Maggio e la Festa dei lavoratori.
P.S: Ci permettiamo di ricondividere con tutti voi l’immagine ed il messaggio: “Workers’ lives cannot be erased !!! Safety and Prevention help lives being saved”.
Poster della Giornata mondiale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2014
Report – Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro – in formato pdf.