Giornata mondiale per la lotta all’epatite virale 2021

UMdL partecipa alla Giornata mondiale per la lotta all’epatite virale “TROVIAMO LE MILIONI DI PERSONE CHE VENGONO PERSE” del 28 luglio organizzata dalla World Hepatitis AllianceNOhep e sostenuta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

Il tema principale della Giornata è “L’EPATITE NON PUO’ ASPETTARE” anche quest’anno in linea con quanto previsto dall’Obiettivo 3 al punto 3.3 (“entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali neglette e combattere l’epatite,  le malattie trasmesse attraverso l’acqua e altre malattie trasmissibili”) degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per l’anno 2030 promossi dalle Nazioni Unite.

Dal sito ufficiale della WHO si evince che l’epatite B e l’epatite C provocano 1,1 milioni di morti e 3 milioni di nuove infezioni ogni anno.

Da una libera traduzione dalle Conclusioni presenti nel documento di consenso su “Vaccini per prevenire l’infezione da COVID-19 in pazienti affetti da patologie epatiche” (v2.0 del 16 marzo 2021) della American Association for the Study of Liver Diseases:

“A partire dalla identificazione del genoma del virus SARS-CoV-2 avvenuta nel gennaio 2020 sono stati raggiunti notevoli progressi nello sviluppo di 2 vaccini a mRNA per la COVID-19 i quali si sono dimostrati molto efficaci e, in generale, sicuri. Attualmente la CDC raccomanda che tutti gli adulti oltre i 18 anni di età ricevano le 2 dosi di vaccino, in accordo a quanto suggerito dalle aziende produttrici, al fine di prevenire una futura infezione da COVID-19. Non viene, invece, raccomandata una valutazione sierologica pre e post-vaccino data l’assenza di studi relativi alla sua importanza sulla storia naturale della malattia. A causa del loro meccanismo d’azione, entrambi i vaccini a mRNA per la COVID-19, sono raccomandati per tutti i pazienti con malattie epatiche croniche (compensate e scompensate) e per i soggetti immunosoppressi che hanno ricevuto un trapianto d’organo. La AASLD consiglia che i vari fornitori di servizi sanitari, sulla base di politiche sanitarie locali, protocolli e sulla base della disponibilità dei vaccini, diano priorità alla vaccinazione per COVID-19 ai pazienti affetti da cirrosi compensata o scompensata o affetti da epatocarcinoma, ai pazienti in terapia immunosoppressiva sia trapiantati che donatori vivi di fegato.
L’impatto dal punto di vista clinico delle varianti virali di SARS-CoV-2 rappresenta un’area di interesse in rapida evoluzione tuttavia, finché non saranno disponibili ulteriori studi, la vaccinazione per COVID-19 non dovrebbe essere negata o posticipata a nessun paziente per preoccupazioni legate a questioni di sicurezza o di efficacia. A tutti coloro che riceveranno il vaccino contro la COVID-19 viene raccomandato di continuare il distanziamento sociale, di indossare facciali filtranti o mascherine, di lavare frequentemente le mani e di perpetrare altri comportamenti che possano attenuare una possibile esposizione al virus. Questo documento sarà aggiornato non appena saranno disponibili ulteriori dati.

UMdL è inserita nell’elenco delle organizzazioni che supportano la Campagna per il WHD 2020 (a questo link).

Tre anni fa la WHO ha pubblicato le ultime Linee guida per la cura e il trattamento delle persone affette da infezione cronica da virus dell’epatite C.

Dati epidemiologici europei sono disponibili sul sito dell’European Centre for Disease Prevention and Control nel Surveillance Atlas of Infectious Diseases, come riportato sul sito i casi di epatite B

Nel 2019, 30 stati membri della EU/EEA hanno segnalato 29.996 casi di infezione da epatite B (HBV). Escludendo i 5 paesi che hanno riportato solo i casi acuti di malattia, il numero complessivo è di 29.518 che corrisponde ad un tasso grezzo di 7,4 casi per 100.000 persone. Tra tutti i casi, il 6% dei segnalati erano acuti, il 48% cronici, il 38% “sconosciuti” ed il 7% non classificati. Il maggiore tasso di infezione acuta è stato riscontrato nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni; il più alto, tra coloro che erano affetti da epatite cronica, è stato riscontrato tra le persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Il rapporto complessivo uomo-donna era di 1,5 a 1. Il tasso relativo alle infezioni acute è continuato a diminuire nell’arco degli ultimi anni, in accordo con le tendenze mondiali grazie probabilmente all’effetto dovuto ai programmi vaccinali nazionali. Tra i casi segnalati come acuti che possedevano le idonee informazioni, la trasmissione in rapporti di tipo eterosessuale (27%) era quella più comunemente riportata, seguita dalla trasmissione in ambito ospedaliero (17%) e dalla trasmissione omosessuale (13%). Tra i casi di malattia cronica, la trasmissione dalla madre al neonato e quella in ambito ospedaliero sono state le più comuni vie riportate  (rispettivamente per il 36% e il 20%). La prevenzione e i programmi di controllo della malattia necessitano di un ulteriore incremento se i paesi europei vogliono raggiungere l’obbiettivo di eliminare l’epatite B. I dati di sorveglianza sanitaria sono essenziali per monitorare la situazione epidemiologica e c’è la necessità di incrementarne la qualità.” Dati provenienti dalla stessa fonte indicano che i nuovi casi di epatite B notificati in Italia nel 2019 sono stati 341 pari a 0,6 per 100.000 abitanti.” (1)

Per quanto riguarda l’epatite C 

Nel 2019 i casi segnalati di epatite C in 29 stati membri della EU/EEA sono stati 37.733. Escludendo i paesi che hanno riportato solo i casi acuti di malattia, il numero complessivo è di 37.660 che corrisponde ad un tasso grezzo di 8,9 casi per 100.000 persone. Dei casi riportati il 6% è stato classificato come infezione acuta, il 22% come cronica e il 69% come sconosciuta. L’epatite C è stata riscontrata più comunemente tra gli uomini rispetto alle donne con un rapporto 2,1 a 1. Il gruppo di età maggiormente colpito sia tra gli uomini che tra le donne è stato quello compreso tra i 25 e 34 anni. Le modalità di trasmissione sono state inserite solo nel 21% dei casi. La via più comune di infezione è stata attraverso l’uso di droghe in forma iniettiva (nel 45% dei casi che presentavano questo tipo di informazioni). L’interpretazione dei dati di notifica di epatite C risente di alcune criticità esistenti tra i vari paesi con il permanere di differenze nel sistema di sorveglianza e di problematiche nella definizione univoca di caso di malattia acuta o cronica. Essendo l’epatite C una patologia il più delle volte asintomatica fino alle sue fasi terminali, la sorveglianza basata sulla notifica dei casi appare fondamentale per cui i risultati forniti  riflettono più che altro la numerosità delle pratiche diagnostiche effettuate che la reale diffusione della malattia.” Dati provenienti dalla stessa fonte indicano che i nuovi casi di epatite C notificati in Italia nel 2019 sono stati 188 pari a 0,3 casi ogni 100.000 abitanti (in lieve aumento rispetto ai casi dell’anno precedente).(2)

 Una revisione della letteratura effettuata recentemente ha evidenziato come la prevalenza dell’HBV. HCV tra gli operatori sanitari appare sovrapponibile a quella della popolazione generale dei rispettivi paesi in esame. Tuttavia, il rischio di trasmissione occupazionale per i sanitari e la trasmissione a pazienti in occasione di procedure invasive o dopo contatto a rischio con emoderivati o liquidi biologici rappresenta tuttora una eventualità possibile. Risulta necessario promuovere la ricerca di casi di epatite in forma misconosciuta. (3)

Bibliografia

[1] European Centre for Disease Prevention and Control. Hepatitis B. In: ECDC. Annual epidemiological report for
2019. Stockholm: ECDC; 2021. https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/hepatitis-b-annual-epidemiological-report-2019.pdf

[2] European Centre for Disease Prevention and Control. Hepatitis C. In: ECDC. Annual epidemiological report for 2019. Stockholm: ECDC; 2021. https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/hepatitis-c-annual-epidemiological-report-2019.pdf

[3] Tavoschi L, Mason L, Petriti U, Bunge E, Veldhuijzen I, Duffell E. Hepatitis B and C among healthcare workers and patient groups at increased risk of iatrogenic transmission in the European Union/European Economic Area. J Hosp Infect. 2019;102(4):359-368. doi:10.1016/j.jhin.2019.03.004

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Lucio Fellone (lucio.fellone@gmail.com)

Link alle precedenti Giornate Mondiali contro l’epatite virale

Aggiornato al 28/07/2021

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Giornata Mondiale della Tubercolosi 2017

English translation

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Anche quest’anno UMdL partecipa attivamente alla Giornata Mondiale per la lotta alla Tubercolosi 2017 organizzata dalla Stop TB Partnership e supportata dalla World Health Organization (WHO) e dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

UMdL ha collaborato con Stop TB Partnership  alla traduzione in italiano dei poster per la Campagna disponibili alla pagina:  http://www.stoptb.org/events/world_tb_day/2017/materials.asp.

Tema della Campagna è il confronto tra Mito e Realtà sul tema della Tubercolosi con frasi chiave quali: OGNI ANNO OLTRE 10 MILIONI DI PERSONE CONTRAGGONO LA MALATTIA; LA TUBERCOLOSI È LA MALATTIA INFETTIVA CON PIÙ MORTI AL MONDO; LA TUBERCOLOSI È UNA MALATTIA TRASMESSA PER VIA AEREA PRESENTE IN OGNI PAESE. SIAMO TUTTI VULNERABILI; SONO DISPONIBILI MENO DELLA METÀ DELLE RISORSE NECESSARIE PER PORRE FINE ALLA TUBERCOLOSI; IL VACCINO ATTUALMENTE DISPONIBILE NON PROTEGGE GLI ADULTI DALLA TUBERCOLOSI; ESISTE UN TRATTAMENTO PER EVITARE DI CONTRARRE LA MALATTIA SE SI È STATI ESPOSTI ALLA TUBERCOLOSI; LA TUBERCOLOSI È CURABILE CON UN TRATTAMENTO CHE COSTA APPENA 30 DOLLARI; LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE NON SONO PIÙ CONTAGIOSE POCO DOPO L’INIZIO DEL TRATTAMENTO ANTITUBERCOLARE; OGNI ANNO PIÙ DI 4 MILIONI DI PERSONE CHE CONTRAGGONO LA TUBERCOLOSI NON HANNO ACCESSO AD UN’ASSISTENZA DI QUALITÀ.

Da alcuni estratti della più recente scheda informativa sulla Tubercolosi pubblicata sul sito della WHO si evince:

” La Tubercolosi si colloca tra le prime 10 cause di morte a livello mondiale.

Nel 2015 10,4 milioni di persone hanno contratto la Tubercolosi e 1,8 milioni di persone sono decedute a causa della malattia (comprendendo anche 0,4 milioni affette anche da HIV). Oltre il 95% delle morti per Tubercolosi si verifica in paesi a basso e medio reddito; 6 paesi contano il 60% del totale, con a capo l’India, seguita da Indonesia, Cina, Nigeria, Pakistan e Sud Africa.

Circa 1 milione di bambini nel 2015 si è ammalato di TB e ne sono morti 170.000 (non includendo i bambini affetti anche da HIV). La Tubercolosi è la prima causa di morte tra gli HIV-positivi: nel 2015 il 35% dei decessi tra coloro che presentavano HIV era dovuto alla Tubercolosi.

Globalmente nel 2015 circa 480.000 persone hanno sviluppato una Tubercolosi multi-farmaco resistente (MDR-TB).

L’incidenza della Tubercolosi è diminuita in media del 1,5% ogni anno a partire dal 2000; è necessario aumentare al 4-5% il tasso di diminuzione annuo per raggiungere il traguardo posto per il 2020 dalla “End TB Strategy“.

Tra il 2000 ed il 2015 circa 49 milioni di vite sono state salvate grazie alla diagnosi ed al trattamento della Tubercolosi.

La Tubercolosi (TB) è causata da un batterio (Mycobacterium tuberculosis) che il più delle volte colpisce i polmoni. La Tubercolosi è curabile e prevenibile.

poster1La End TB Strategy, adottata dalla World Health Assembly nel maggio 2014, è un modello per porre fine alla epidemia di TB a livello nazionale riducendo le morti, l’incidenza ed eliminando i costi elevati legati alla malattia. Ciò presuppone degli obiettivi di impatto a livello globale al fine di ridurre le morti da TB del 90%, decurtare dell’80% i nuovi casi tra il 2015 ed il 2030 e per assicurarsi che nessuna famiglia sia gravata dai costi catastrofici causati dalla TB.
Porre fine alla epidemia di TB entro il 2030 è tra gli obiettivi di salute adottati dai nuovi Sustainable Development Goals. La WHO ha un ulteriore obiettivo ed ha prefissato per il 2035 una riduzione del 95% delle vittime e del 90% dell’incidenza della TB (livelli sovrapponibili a quelli attualmente presenti in paesi a bassa incidenza di tubercolosi).

La strategia si avvale di 3 pilastri strategici che devono essere posti sul campo per porre fine in modo efficace alla epidemia:
1. Cura e prevenzione centrata sul paziente;
2. Politiche decise e sistemi di supporto;
3. Intensificazione della ricerca e della innovazione.
Il successo della Strategia dipenderà dal rispetto dei paesi dei seguenti 4 principi chiave e da come essi renderanno effettivi gli interventi fondanti di ciascun pilastro:
supervisione e assunzione di responsabilità dei governi con il monitoraggio e valutazioni; stretta alleanza con le organizzazioni della società civile e delle comunità; protezione e promozione dei diritti, dell’etica e dell’equità tra gli esseri umani; adattamento della strategia e degli obiettivi a livello nazionale con collaborazione a livello globale.”

[Tradotto da: WHO – Media Center – Tuberculosis Fact sheet N°104 Reviewed March 2017]

Dati WHO del 2015 mostrano che in Italia la mortalità per Tubercolosi (tra i non affetti da HIV) è stata di 0,55 (0,54-0,55) ogni 100.000 persone, l’incidenza della TB nella popolazione è stata di 5,8 (5-6,7) casi per 100.000 abitanti. Questi ed ulteriori dati sono disponibili nella banca dati alla pagina: Tuberculosis country profiles.

WORLD TB DAY 2017: UNITE TO END TB Join the 2017 Campaign!

Lucio Fellone (lucio.fellone@gmail.com / lucio.fellone@unisi.it) / con la collaborazione della Dott.ssa Sveva Indini (sveva.indini@gmail.com)

I nostri link alla: Giornata Mondiale della Tubercolosi 2016,  Giornata Mondiale della Tubercolosi 2015,  Giornata Mondiale della Tubercolosi 2014

Aggiornato al 23/03/2017

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Giornata mondiale per la lotta all’epatite virale 2015

English translation

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       Anche quest’anno il 28 Luglio UMdL partecipa alla Giornata mondiale per la lotta all’epatite virale organizzata dalla World Hepatitis Alliance e sostenuta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC). In tutto il mondo sono stati pianificati diversi eventi per promuovere l’iniziativa.

I principali slogan di quest’anno sono “PREVIENI L’EPATITE: DIPENDE DA TE” e “PREVIENI L’EPATITE: AGISCI SUBITO”. Il sito ufficiale dell’evento fornisce numerose informazioni per tutti coloro che hanno interesse ad apprendere notizie sull’argomento al fine di prevenire le epatiti: le epatiti, acquisizione di alcune informazioni, la vaccinazione, sangue e sicurezza delle iniezioni, diminuzione della trasmissione delle malattie.

Il dottor Baruch Samuel Blumberg nacque il 28 luglio 1925 a New York. Lo scienziato scoprì nel 1967 il virus responsabile dell’epatite B ed assieme ad i suoi colleghi sviluppò il primo vaccino contro l’epatite B; nel 1976 fu insignito del Premio Nobel per aver raggiunto tali risultati. A partire dal primo e fondamentale articolo realizzato[1] i ricercatori hanno realizzato numerosi progressi nell’ambito della prevenzione e del trattamento delle epatiti virali.

Esistono 5 differenti tipi di virus dell’epatite (A, B, C, D ed E) e sono note diverse modalità di trasmissione (per i virus B, C e D ciò avviene prevalentemente per contatto di sangue con sangue e talvolta tramite il contatto con altri fluidi corporei; i virus A ed E vengono trasmessi principalmente attraverso il cibo o l’acqua contaminata o a causa di una scarsa disponibilità di servizi igienici adeguati).

Tutti i virus dell’epatite possono provocare infiammazione del fegato e l’infezione cronica da virus B e C può portare alla cirrosi ed al carcinoma epatico. Circa 240 milioni di persone convivono con un epatite B cronica e circa 130–150 milioni di persone nel mondo presentano una epatite cronica da virus C.[2, 3]

Nel mondo muoiono circa 4.000 persone al giorno a causa delle epatiti virale B e C (1,45 milioni di persone ogni anno). Chiunque può effettuare la vaccinazione contro l’epatite B soprattutto se in precedenza non è stata eseguita in maniera adeguata. Tra le persone maggiormente a rischio per epatite B vi sono coloro che fanno uso di droghe per via iniettiva, il personale sanitario, il personale che lavora negli istituti penitenziari, coloro che esercitano la prostituzione. Attualmente sono disponibili nuove linee guida sull’epatite B realizzate dalla WHO.[4]

Ogni anno vengono effettuate almeno 16 miliardi di iniezioni (il 90% di esse avvengono in ambito sanitario). Secondo la WHO ogni anno circa 8 miliardi di trattamenti medici effettuati tramite le iniezioni potrebbero essere somministrati per via orale. Punture effettuate in assenza di sicurezza causano ogni anno fino a 33.800 infezioni da HIV, 1,7 milioni di infezioni da epatite B e 315.000 da epatite C. Sia i pazienti che i professionisti in ambito sanitario sono a rischio di infortuni provocati da punture di aghi. La WHO ed altre associazioni internazionali (il Safe Injection Global Network (SIGN), l’UNICEF e la GAVI Alliance) ritengono che il fulcro di questa battaglia sia rappresentato dalla educazione sull’importanza di usare materiale sterile, di effettuare procedure sicure, di eliminare le iniezioni superflue e di vagliare meglio i materiali da utilizzare. Oggigiorno esistono in commercio numerose nuove siringhe intelligenti.[5] Questi dispositivi sono stati progettati con meccanismi che ne provocano la auto-inattivazione o ne prevengono il riutilizzo. Sono disponibili maggiori informazioni all’interno delle nuove linee guida realizzate dalla WHO su questo argomento.[6]

Lucio Fellone (lucio.fellone@gmail.com) / Ultima modifica il 26/07/2015
Link all’articolo sulla Giornata mondiale della lotta all’epatite virale 2014

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Bibliografia

  1. Blumberg BS, Alter HJ, Visnich S. A ‘‘new’’ antigen in leukemia sera. JAMA 1965;191:541-546 [Pubmed].
  2. World Health Organization – Media Centre – Hepatitis B Fact Sheet N°204: http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs204/en/  [Last accessed July 2015].
  3. World Health Organization – Media Centre – Hepatitis C Fact Sheet N°164: http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs164_apr2014/en/ [Last accessed July 2015].
  4. World Health Organization – Guidelines for the prevention, care and treatment of persons with chronic hepatitis B infection. Published on March 2015. Pp.166.ISBN:978 92 4 154905 9. http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2015/hepatitis-b-guideline/en/ .
  5. World Health Organization – Injection safety – Injection safety policy and global campaign: http://www.who.int/injection_safety/global-campaign/en/ [Last accessed July 2015].
  6. World Health Organization – WHO guideline on the use of safety-engineered syringes for intramuscular, intradermal and subcutaneous injections in health-care settings. WHO/HIS/SDS/2015.5. http://www.who.int/injection_safety/global-campaign/injection-safety_guidline.pdf?ua=1 .

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Materiale

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Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi 2015

English translation World TB Day 2015

UMdL partecipa alla Giornata Mondiale per la lotta contro la Tubercolosi 2015 organizzata dalla Stop TB Partnership e supportata dalla World Health Organization (WHO) e dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

133 anni fa il dottor Robert Koch individuo’ il Mycobacterium Tuberculosis, l’agente infettivo causale della Tubercolosi (TB). Dati ottenuti dal WHO Global Tuberculosis Report 2014 mostrano che circa 9 milioni di persone nel Mondo si sono ammalati di TB nel 2013 (1,1 milioni di essi erano affetti anche da HIV). Nel 2013 sono morte 1,5 milioni di persone per infezione tubercolare. Dal 2000 al 2013 sono state salvate 37 milioni di vite grazie all’accesso ad opportuni trattamenti. Nel 2013, si stima che ci siano stati circa 480.000 casi di Tubercolosi da micobatteri multi-farmaco resistenti (MDR-TB). Progressi nella diagnosi e nella cura dei casi di MDR-TB stanno avvenendo rapidamente. Le WHO Guidelines on the Management of Latent Tuberculosis Infection (LTBI) 2015 forniscono valide indicazioni di Salute Pubblica sulla gestione di gruppi di persone ad elevato rischio per la riattivazione della malattia.

Tanto è stato fatto ma tanto c’è da fare dato che circa 3 milioni di nuovi casi di TB ogni anno vengono misconosciuti.

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I 22 Paesi con l’80% dei casi di TB al Mondo: 1. Afghanistan, 2. Bangladesh, 3. Brasile, 4. Cambogia, 5. Cina, 6. Rep. Dem. del Congo, 7. Etiopia, 8. India, 9. indonesia, 10. Kenya, 11. Mozambico, 12. Myanmar, 13. Nigeria, 14. Pakistan, 15. Filippine, 16. Federazione Russa, 17. Sud Africa, 18. Rep. Uni. di Tanzania, 19. Thailandia, 20. Uganda, 21. Vietnam, 22. Zimbabwe. Fonte: Stop TB Partnership (24/03/2015).

Global TB report 2014

Guidelines on the Management of LTBI

Giornata Mondiale della lotta contro la Tubercolosi 2014

English translation

UMdL partecipa alla Giornata Mondiale della lotta contro la Tubercolosi organizzata dalla  Stop TB Partnership  e sostenuta dalla World Health Organization (WHO) e dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC).  In tutto il mondo sono programmati numerosi eventi per promuovere l’iniziativa.

Il 24 marzo 1882,  il dottor Robert Koch annunciò di aver individuato il Mycobacterium tuberculosis, l‘agente infettivo causale della tubercolosi (TB).

La malattia presenta tuttora una rilevanza ed una diffusione globale.  Secondo la WHO  circa un terzo della popolazione mondiale è stata infettata dal bacillo tubercolare;  solo una piccola porzione tra gli infettati si ammalerà di TB. Nel 2012 si sono ammalate circa 8,6 milioni di persone nel mondo; circa l’80% dei casi  si è verificato in soli 22 Paesi del mondo. Circa 3 milioni di malati non sono adeguatamente trattati. Nessun Paese è riuscito ad eliminare completamente  la malattia dal suo territorio. Le persone con un  sistema immunitario più debole sono quelle a maggior rischio di sviluppare la tubercolosi.  Talvolta, la presenza di micobatteri tubercolari multiresistenti, a causa della mancata risposta ai farmaci convenzionali, comporta più difficili e più dispendiosi trattamenti.       

In Italia il tasso di incidenza della TB  è tra i più bassi al mondo, tuttavia,  sono presenti degli ambiti lavorativi  e dei contesti sociali in cui la possibilità di contagio è ancora elevata.

Di seguito la brochure informativa dell’evento (in lingua inglese), un poster della CDC ed il Bollettino Ufficiale della Regione Toscana N.52 del 24 dicembre del 2013 (recepimento e testo integrale dell’Intesa di Conferenza Stato Regioni sul documento recante “Controllo della tubercolosi: obiettivi di salute, standard e indicatori – 2013-2016” , dell’Accordo di Conferenza Stato Regioni sul documento recante “Prevenzione della tubercolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati”  e dell’Accordo di Conferenza Stato Regioni sulle “Linee guida per l’adozione dei piani di controllo e certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina”).

Bollettino Ufficiale Regione Toscana N.52 dicembre 2013

Bollettino Ufficiale Regione Toscana N.52 24 dicembre 2013