UMdL partecipa alla Giornata mondiale per la lotta all’epatite virale “TROVIAMO LE MILIONI DI PERSONE CHE VENGONO PERSE” del 28 luglio organizzata dalla World Hepatitis Alliance, NOhep e sostenuta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Per il terzo anno consecutivo il tema principale della Giornata resta quello di “ELIMINIAMO L’EPATITE” in linea con quanto previsto dall’Obiettivo 3 al punto 3.3 (entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali neglette e combattere l’epatite, le malattie trasmesse attraverso l’acqua e altre malattie trasmissibili) degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per l’anno 2030 promossi dalle Nazioni Unite.
Ecco il film ufficiale della Giornata mondiale per la lotta all’epatite virale.
La Campagna per il 2020 si focalizza sui milioni di persone che non sono consapevoli di essere infettate: “Troviamo le milioni di persone che vengono perse”. Infatti, come viene enunciato sulla pagina ufficiale della World Hepatitis Day 2020,
”… Nel Mondo, 290 milioni di persone vivono abitualmente inconsapevoli di aver contratto l’epatite virale. Senza la ricerca di coloro che non sono ancora stati diagnosticati e senza che vengano indirizzati verso il trattamento, milioni di persone continueranno a soffrire e a perdere la propria vita. Il 28 luglio, nella Giornata Mondiale per la lotta all’epatite virale, lanciamo un appello a tutto il Mondo per agire e sensibilizzare sulla ricerca dei “milioni che vengono persi”
Nel sito ufficiale della WHO si legge che :
” 325 milioni di persone sono affette dalla epatite B e dalla epatite C; 900.000 morti ogni anno sono causate dalla infezione da epatite B; solo il 10 % delle persone affette da epatite B e il 19% di coloro che sono affette da epatite C sono consapevoli della loro condizione; solo il 42% dei bambini nel Mondo ha accesso al momento della nascita alla dose vaccinale di epatite B.
La Giornata Mondiale per la lotta contro l’epatite virale è celebrata ogni anno il 28 di luglio per sensibilizzare sulla malattia, una infiammazione del fegato che causa una serie di problemi di salute, incluso il tumore epatico.
Esistono 5 specie principali di virus epatitici: A, B, C, D ed E. Assieme i virus dell’epatite B e C costituiscono le più comuni cause di morte, con 1,3 milioni di vite perse ogni anno. Pur nel mezzo della pandemia da COVID-19, le epatiti virali continuano a mietere migliaia di vittime ogni giorno.
Il tema di quest’anno è “Un futuro libero dalla epatite” (“Hepatitis-free future”) che intende focalizzandosi fortemente sulla prevenzione della epatite B nelle madri e nei neonati. Il 28 luglio, la WHO pubblicherà nuove raccomandazioni sulla prevenzione della trasmissione dell’epatite B dalla madre al nascituro. (www.who.int/campaigns/world-hepatitis-day/2020).
Considerando le attività assistenziali fornite ai soggetti affetti da epatite virali nel corso della attuale pandemia da COVID-19, la World Hepatitis Alliance ha fornito le seguenti indicazioni:
COVID-19 ed epatite virale
Progressivamente stanno emergendo sempre più evidenze scientifiche sull’impatto della COVID-19 su persone colpite da specifici gruppi di patologie. Al momento non è ancora disponibile una linea guida dedicata esclusivamente alle persone affette da epatite virale, tuttavia, la World Hepatitis Alliance sta collaborando con le società epatologiche internazionali per predisporre le più aggiornate indicazioni per le persone affette dai virus epatotropi.
Nel corso della pandemia da COVID-19 è molto probabile che vengano colpiti i servizi di assistenza riservati alle persone con epatite virale. Questo effetto, benché interessi in maniera differente i paesi coinvolti, implica, la sospensione o la limitazione delle attività di screening, di prevenzione e di trattamento. Alcuni di questi ultimi potrebbero, comunque, essere forniti “da remoto” telefonicamente o via web.
I pazienti che sono in attesa di un trattamento per epatite C ppotrebbero ricevere con ritardo il farmaco necessario per la necessità di garantire la sicurezza per se stessi e per il personale medico in questo periodo specifico.
Coloro che stanno seguendo un trattamento per epatite B potrebbero ricevere delle indicazioni al fine di esser certi di reperire un’adeguata scorta di farmaci per eventuali periodi di auto-isolamento; qualora un paziente fosse preoccupato riguardo all’approvvigionamento dei farmaci dovrebbe contattare il proprio servizio di assistenza di riferimento.
Si prega di seguire le indicazioni fornite dai servizi sanitari in modo tale da ricevere le informazioni più appropriate a seconda del luogo di residenza; è possibile anche contattare i membri della World Hepatitis Alliance seguendo le informazioni fornite sul sito: www.worldhepatitisalliance.org/our-members.
Per i pazienti che sono in attesa di un trapianto di fegato, l’intervento potrebbe essere posticipato a causa della necessità delle successive terapie immunosoppressive. Ciò eventualmente verrà deciso dai vari servizi medici di riferimento.
Per coloro che hanno ricevuto un trapianto di fegato potrebbe essere indicato di auto-isolarsi durante la pandemia; sarà compito dei governi nazionali fornire degli indirizzi che dovranno essere seguiti a riguardo.
Epatite virale e cancro
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stimato che il virus dell’epatite B sia responsabile di circa 360.000 nuove neoplasie epatiche all’anno mentre il virus dell’epatite C sia la causa di circa 160.000 nuovi casi.
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UMdL è inserita nell’elenco delle organizzazioni che supportano la Campagna per il WHD 2020 (a questo link).
Un sondaggio a livello globale ha evidenziato vari diffusi ostacoli che rendono difficoltosa la diagnosi dei casi di epatite. Allo scopo di descrivere la situazione attuale e per superare queste difficoltà è stato elaborato un apposito documento con i dati riscontrati, linee di indirizzo essenziali e suggerimenti: White Paper – Overcoming the barriers to diagnosis: The role of the affected community and civil society in finding the missing millions.
Due anni fa la WHO ha pubblicato le ultime Linee guida per la cura e il trattamento delle persone affette da infezione cronica da virus dell’epatite C.
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Dati epidemiologici europei sono disponibili sul sito dell’European Centre for Disease Prevention and Control nel Surveillance Atlas of Infectious Diseases, come riportato sul sito i casi di epatite B
“Nel 2018, 30 stati membri della EU/EEA hanno segnalato 24.588 casi di infezione da epatite B (HBV). Escludendo i 5 paesi che hanno riportato solo i casi acuti di malattia, il numero complessivo scende a 24.034 che corrisponde ad un tasso grezzo di 6,0 casi per 100.000 persone. Tra tutti i casi, il 10% dei segnalati erano acuti, il 51% cronici, il 30% “sconosciuti” ed il 9% non classificati. Il maggiore tasso di infezione acuta è stato riscontrato nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni; il più alto, tra coloro che erano affetti da epatite cronica, è stato riscontrato tra le persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Il rapporto complessivo uomo-donna era di 1,5 a 1. Il tasso relativo alle infezioni acute è continuato a diminuire nell’arco degli ultimi anni, in accordo con le tendenze mondiali grazie probabilmente all’effetto dovuto ai programmi vaccinali nazionali. Tra i casi segnalati come acuti che possedevano le idonee informazioni, la trasmissione in rapporti di tipo eterosessuale (26%) era quella più comunemente riportata, seguita dalla trasmissione in ambito ospedaliero (19%) e dalla trasmissione omosessuale (14%). Tra i casi di malattia cronica, la trasmissione dalla madre al neonato e quella in ambito ospedaliero sono state le più comuni vie riportate (rispettivamente per il 37% e il 26%). La prevenzione e i programmi di controllo della malattia necessitano di un ulteriore incremento se i paesi europei volgliono raggiungere l’obbiettivo di eliminare l’epatite B. I dati di sorveglianza sanitaria sono essenziali per monitorare la situazione epidemiologica e c’è la necessità di incrementarne la qualità.” La incidenza di nuovi casi di epatite B riportati in Italia nel 2018 è pari a 0,63 ogni 100.000 abitanti. (1)
Per quanto riguarda l’epatite C
“Nel 2018 i casi segnalati di epatite C in Europa sono stati 37.427. Dei casi riportati il 4% è stato classificato come infezione acuta, il 26% come cronica e il 67% come sconosciuta. L’epatite C è stata riscontrata più comunemente tra gli uomini rispetto alle donne con un rapporto 2,1 a 1. Il gruppo di età maggiormente colpito tra gli uomini è stato quello compreso tra i 35 e 44 anni; nelle donne, quello compreso tra i 35 e i 44 anni. Le modalità di trasmissione sono state inserite solo nel 21% dei casi. La via più comune di infezione è stata attraverso l’uso di droghe in forma iniettiva (nel 46% dei casi che presentavano questo tipo di informazioni). L’interpretazione dei dati di notifica di epatite C risente di alcune criticità esistenti tra i vari paesi con il permanere di differenze nel sistema di sorveglianza e di problematiche nella definizione univoca di caso di malattia acuta o cronica. Essendo l’epatite C una patologia il più delle volte asintomatica fino alle sue fasi terminali, la sorveglianza basata sulla notifica dei casi appare fondamentale per cui i risultati forniti riflettono più che altro la numerosità delle pratiche diagnostiche effettuate che la reale diffusione della malattia.” Dati provenienti dalla stessa fonte indicano che i nuovi casi di epatite C notificati in Italia nel 2018 sono stati 156.(2)
L’Institute for Health Metrics and Evaluation ha realizzato recentemente un nuovo website con la raccolta dei dati di prevalenza e dei trends dell’epatite a livello globale e nazionali.(3) Dati relativi alla realtà italiana sono aggiornati ad oggi fino al 2017. (4)

Prevalenza dei casi di epatite C in Italia 1990-2017 (4)

Prevalenza dei casi dii epatite b in Italia 1990-2017 (4)
Secondo dati al 2017, in merito alla prevalenza complessiva stimata di casi di infezione da HCV (per il 40% di genotipo 1b) in Italia il numero è di 1.396.002,3 [il che conferma anche altri dati che indicano come il nostro Paese contribuisca al 1,1% (0,7-2,7) del totale dei casi mondiali]. La prevalenza stimata dei casi di infezione da HBV è di 1.154.261,4; una percentuale consistente delle persone infettate non è a conoscenza del proprio stato anche nel nostro Paese.(5,6)
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NOhep (www.nohep.org), è il movimento globale che ha lo scopo di promuovere l’eliminazione dell’epatite virale entro il 2030 (NOhep foglietto illustrativo in italiano).
Il motto di NOhep è: “UNISCITI A NOhep PER FAR SI’ CHE LA SCOMPARSA DELL’EPATITE VIRALE SIA IL NOSTRO PROSSIMO GRANDE SUCCESSO“.
Questo video è esplicativo della Campagna NOhep per il quale UMdL ha effettuato la traduzione dei sottotitoli nella lingua italiana
Inoltre, Updating medicina del lavoro ha partecipato con un contributo su queste tematiche e sulle esperienze operative maturate in forma di poster presentato al World Hepatitis Summit 2017 a San Paolo in Brasile. (7)
Bibliografia
[1] European Centre for Disease Prevention and Control. Hepatitis B. In: ECDC. Annual epidemiological report for 2018. Stockholm: ECDC; 2020. www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/HEPB_AER_2018_Report.pdf
[2] European Centre for Disease Prevention and Control. Hepatitis C. In: ECDC. Annual epidemiological report for 2018. Stockholm: ECDC; 2020. www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/HEPC_AER_2018_Report.pdf
[3] IHME – Hepatitis facts. Institute for Health Metrics and Evaluation. https://hepatitis.ihme.services/
[4] IHME – Hepatitis trends – Italy. Institute for Health Metrics and Evaluation. https://hepatitis.ihme.services/trends?location_id=86&measure_id=5 accesso effettuato il 27 luglio 2020.
[5] CDA Foundation and its Polaris Observatory. Hepatitis B and C diagnosis rates in 2017. Lafayette, CO:CDA Foundation,2017. http://www.worldhepatitisalliance.org/missing-millions/
[6] Blach, Sarah et al. Global prevalence and genotype distribution of hepatitis C virus infection in 2015: a modelling study The Lancet Gastroenterology & Hepatology , Volume 2 , Issue 3 , 161 – 176. https://www.thelancet.com/journals/langas/article/PIIS2468-1253(16)30181-9/abstract
[7] Posters – World Hepatitis Summit 2017- Sao Paulo, Brazil. http://www.worldhepatitissummit.org/2017/resources/posters/docs/default-source/posters/16a_drluciofellone
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Lucio Fellone (lucio.fellone@gmail.com)
Link alle precedenti Giornate Mondiali contro l’epatite virale
Aggiornato al 28/07/2020
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